Oeillet Bengale è la terza fragranza del brand di fama mondiale Aedes De Venustas. Lanciata sul mercato nel 2014, fa parte del gruppo Orientale speziato e può essere utilizzata sia da uomini che donne, essendo una fragranza unisex. Il naso creatore è il messicano di origine francese Rodrigo Flores Roux .Oeiellet in francese vuol dire “ garofano “  , ed è proprio questo che trae in inganno , perché la fragranza è strutturata su un tipo particolare di Rosa Cinese la Bengala Oeillet  ( nome specifico Rosa Indica Caryophyllea ) riprodotta dal botanico Pierre Joseph Redoutè. Una seducente e infuocata rosa dalle sfaccettature metà dolci e metà pungenti, Oeillete Bengale è un profumo floreale, speziato, esotico, con uno scintillante e pepato bergamotto nelle note di testa (paragonabile alla bellezza e all’incanto dei fuochi d’artificio, da dove nasce il nome “Bengala “), che lascia spazio a un avvolgente incenso nelle note di cuore. Tutto ciò è paragonabile a una tigre dagli artigli affilati, molto pericolosa ed affascinante al tempo stesso, che nelle note di fondo ambrate, balsamiche, dolci e vanigliate avvolge la nostra pelle come se dopo ci volesse fare le fusa.

Anche Oeillet Bengale, come le precedenti fragranze della maison, è attraversata dalle volute argentee dell'incenso, filo olfattivo che riporta il profumo alle sue origini più ancestrali e divine. Se Bertrand Duchaufour l'accosta ad un vibrante accordo di rabarbaro in Aedes de Venustas Signature e Ralf Schwieger lo celebra unendolo a un fiore mistico e misterioso come l'iris bismarckiana in Iris Nazarena, Rodrigo Flores-Roux lo accende con spezie esotiche e petali cremisi.

Con i fiori nel cognome e radici familiari in Francia, diventare un naso era nel destino del messicano Rodrigo Flores-Roux. Laureato con lode all'ISIPCA, ha firmato più di ottanta fragranze per Givaudan, tra cui il celebre Black Cashmere (2002) e Gold (2006) per Donna Karan. Il suo stile compositivo è massimalista e la sua estetica è fortemente influenzata dall'amore tipicamente messicano per il barocco, oltre che dalla passione per i fiori esotici e l'incenso che include nelle sue formule ogni volta che può. Non poteva che essere lui il creatore di un profumo ricco, complesso e sfaccettato come Oeillet Bengale.

Si chiama “bengala”, e non a caso…
Il carattere incendiario della fragranza si fa sentire subito, grazie alle note di testa che sembrano fuochi d’artificio. Il garofano avvolge la piramide con sfaccettature retrò e fiorite prese in prestito da rosa e ylang ylang, per poi accenderla con tocchi caldi e pungenti propri solo di questo fiore. Aggiungere spezie esotiche dai toni esplosivi alle sue note poudrè significa innescare una reazione a catena e Rodrigo Flores-Roux lo fa, senza timore delle conseguenze. La scintilla è accesa da un bergamotto luminoso e pepato che nelle note di cuore lascia la scena all’incenso. Spinto nel cuore dell’Oeillet Bengala, uno stecco di incenso rovente lega le note di testa agrumate alla base resinosa dolce, come fosse il gambo del fiore. Il seguito è un’esplosione di spezie calde, fredde, umide e secche, tutte decisamente graffianti: pepe nero, cannella, cardamomo, chiodi di garofano, zafferano, zenzero e curcuma.

Una volta domato l’incendio di spezie, emerge finalmente il carattere femminile della fragranza, sensuale come un bacio col rossetto al gusto di fragola e pericoloso come un grande felino. Complici il paese di provenienza – il Bengala – e i petali seghettati simili piccoli denti acuminati, la Rosa Indica caryophyllea reincarnata è anche una tigre che con i suoi artigli dà un’ultima zampata speziata al fondo ambrato, prima di lasciarsi addomesticare da vaniglia, tolu, benzoino e labdano. E solo sul finale l’Oeillet Bengale si raggomitola docile e languida facendo le fusa.